Nuovi Fenomeni #19

L’industria della moda e quella della musica popular non hanno mai smesso di inseguirsi, adocchiarsi, confondersi e talvolta fondersi in un amplesso sublime, come accadde, ad esempio, verso la fine dei ’60 quando prese quota il cosiddetto glam-rock per mano dell’indimenticabile Marc Bolan, e di una delle più grandi star del Novecento e della storia della musica tutta: David Bowie. Un incrocio inevitabile, frutto dell’aderenza intrinseca al capitalismo occidentale e all’apparire come necessità camaleontica di sopravvivenza.

Hirakish è dunque soltanto l’ultimo arrivato della lunga schiera di musicisti che strizzano l’occhio a Vogue e a tutto ciò che ruota attorno alle sfilate. L’artista di New Orleans è innanzitutto un modello abbastanza rinomato nei circoli statunitensi ed europei, ed è anche un attore capace di strappare una piccolissima parte nella prestigiosa pellicola Good Time di Benny e Josh Safdie, figurando accanto a un pezzo da novanta del circuito hollywoodiano come Robert Pattinson, così come il ruolo di protagonista in Capital for Eternit di Andrea Bato. Ma Hirakish Ranasaki è soprattutto un provocatore sfrenato, un vero e proprio miscredente delle divinità del rock, capace di uscirsene con dichiarazioni inaudite come la seguente:

Le vere leggende della cultura rock’n’roll stanno morendo.
Ora è il momento per me di prendere il loro posto.

Le sue esibizioni dal vivo, soprattutto le prime apparizioni al MoMA PS1 di New York, includono balletti e richiami sessuali spudorati, insomma il più classico dei mantra droga e rock’n’roll. Tuttavia, al netto di una palese sfacciataggine e di una continua messa in scena, Hirakish riesce ad essere anche un musicista serio e a suo modo ispirato. E non è un caso che abbia deciso di lavorare recentemente a un progetto con Yves Tumor, un altro mattacchione dei locali queer, di certo musicalmente più navigato. Così come non è affatto insolito che la musica contenuta in Black Velvet, Ep d’esordio da quattro tracce del musicista statunitense, prodotto per l’inglesissima e piccolissima Nyx Unchained, sia un incrocio deviato di trip hop alla stregua di sua maestà Tricky, e un intruglio di cyber-punk industriale nel quale salgono in cattedra parole di lotta sociale, e ardite riflessioni sui paradossi dell’amore, della sofferenza e del desiderio.

Nel bel mezzo di tutta questa strana faccenda, spuntano poi chitarre distorte all’inverosimile, sintetizzatori sconquassati, vocaboli spericolati che conferiscono un’aura spirituale e parimenti allucinogena, come accade attraverso i tormenti di In Your Etes e le frattaglie elettriche di Flesh. Sorretto dai produttori Lil Jodeci e Brandon Ares, Hirakish alterna recitazione e cantato unendo teatralità e musica, dando vita così a performance il più delle volte a dir poco surreali e talvolta poco digeribili ai più. Una messa in scena perpetua, che però cozza con la necessità di partorire un prodotto musicalmente efficace. A tal riguardo, basterebbe il climax noir disturbante di Liquid Geezus per intuire dove finisce l’istigazione e dove invece inizia la necessità di raccontarsi mediante un linguaggio sonoro “nuovo”, che però non disdegna dei canoni stilistici del passato, shakerandoli in un cocktail a tratti inebriante.

Il giovane, esile e tatuato fino al midollo Hirakish vuole diventare una star, anzi una “super star”, per essere più chiari e per tirare in ballo il titolo della traccia che chiude questa sua prima uscita; un brano acustico in netta controtendenza rispetto agli umori palesati nei tre momenti precedenti, per una stella che punta a brillare in più firmamenti, inseguendo un traguardo al momento certamente possibile, vista la determinazione e la volontà espressa finora. Il talentino della Louisiana proprio non vuole saperne di conformarsi alle masse e vira dritto in mare aperto. Il rischio è quello di perdersi tra le onde e ritrovarsi da un giorno all’altro hype usa e getta. Ma la bussola appare ben funzionante e Ranasaki sembra ben conoscere il suo approdo, la propria isola felice da cui lanciare nuove esaltanti produzioni.