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Intro

Buongiorno e ben tornati alla rubrica “Rising Stars” di Hive Music! Questa settimana nel mio catalogo musicale mi sono imbattuto nei “BOB”, un gruppo davvero potente e ricco di risorse, andiamo a intervistarli!

Simone

Buongiorno ragazzi e benvenuti in questa rubrica, io vi ho ascoltato a non finire ma i nostri lettori saranno curiosi di sapere qualcosa su di voi, iniziate raccontandoci come è nato il vostro gruppo.

BOB

Buongiorno Simone, non vediamo l’ora di iniziare!

Tutto è nato perché io, Filippo (basso) e Raffaele (batteria) eravamo parte del progetto progressive rock “Labirinto di Specchi”, con cui avevamo inciso nel 2011 il disco “Hanblecheya”. Essendo alla ricerca di un chitarrista per le ultime date del tour, abbiamo deciso di inserire nella band Luca (voce e chitarra nonché fratello di Raffaele). Da lì in poi si è fatta strada la voglia di realizzare qualcosa di completamente diverso musicalmente e nel 2012, con la fine del progetto Labirinto di Specchi, abbiamo dato il via ufficialmente ai BOB.

Simone

Ascoltando i vostri brani sono rimasto catturato dal sound a tratti duro, perché non ci dite il perché di questa scelta musicale?

BOB

In effetti dopo l’esperienza progressive eravamo alla ricerca di sonorità più grezze e sporche, che potessero colpire sin dal primo ascolto. Essendo un power trio, abbiamo lavorato molto sulla compattezza e sulla corposità del suono per far uscire qualcosa di veramente potente, rimanendo sempre all’interno di ambientazioni tipicamente rock. Riff imponenti ed aggressivi, testi in italiano, un muro di suono. Questo è quello che vogliamo trasmettere e che crediamo siano i BOB, soprattutto nelle situazioni live che curiamo meticolosamente per risultare di grande impatto.

Simone

Considerando l’effetto che ha avuto il vostro sound su di me, in cuffia, deve essere davvero potente dal vivo! Ma credo che ci sia qualcosa in più, che vi abbia spinto a scegliere queste sonorità. Non è così?

BOB

La “rocciosità” è quello che maggiormente ci attrae di questo sound, un sound che viene direttamente dalle viscere. I nostri ascolti sono molteplici e spaziano attraverso tutti i generi, dal rock classico al metal più scuro, dal progressive italiano e britannico alle radici del blues.

È riduttivo incatenare la musica a semplici generi e sottogeneri, la sua bellezza risiede proprio nelle mille sfaccettature esistenti. La scena grunge e stoner rock (Alice in Chains, Kyuss, Tool per citarne alcuni) è tuttavia quella che forse ci ha maggiormente ispirato, soprattutto per le sonorità grezze e sporche che le caratterizzano.

Curiosità

Dato che BOB è un nome molto inflazionato, ci teniamo ad aprire una parentesi. Personalmente siamo stati ispirati dal film “I Love Radio Rock” (2009), dove BOB è uno dei DJ della nave pirata che nel 1966 trasmetteva illegalmente pop e rock nelle radio britanniche 24h su 24.

Hippie taciturno soprannominato tessitore dell’alba, BOB curava la fascia oraria della radio dalle 3 alle 6 del mattino e, pur di non separarsi dai suoi vinili, rischia di morire annegato durante il naufragio della nave.

Simone

Beh, avete citato gruppi che ormai sono un’icona, i cui brani hanno affollato la mia giovinezza! A proposito di brani, mi piacerebbe che raccontaste quel momento magico che è proprio la creazione di una canzone, come avviene tutto questo in BOB?

BOB

Più che un momento magico lo definiremo un momento di follia collettiva, di caos organizzato.

È difficile che la stesura delle musiche sia opera di un’unica persona, in genere ognuno porta delle idee che vengono poi sviluppate in sala prove collettivamente. Lo stesso vale per i testi per i quali traiamo ispirazione da situazioni e stati d’animo quotidiani.

Registrare i pezzi in diretta durante ogni sessione ed avere la possibilità di riascoltarli e lavorarli individualmente durante la settimana è per noi ormai indispensabile.

Simone

State percorrendo un sound che non è sempre apprezzato, è spesso difficile da capire per via delle tonalità dure che non tutti apprezzano. Come vi vedete nel panorama italiano? E in generale come vedete questo momento storico, nei confronti degli artisti emergenti?

BOB

Tutti dicono che il rock è morto, per noi non è così e le realtà degli altri paesi lo dimostra.

Riteniamo che in Italia ci siano numerose band meritevoli ma continuamente le nuove leve vengono accusate di non innovare ed osare abbastanza, facendo credere che fare buona musica significhi necessariamente rivoluzionare.

Concentriamoci prima sul realizzare musica come si deve, un buon disco è un buon disco. Se si dà la possibilità di crescere, il resto verrà di conseguenza. Per non parlare poi di chi sugli artisti specula facendo credere a tutti di innovare. Si sa, l’Italia è il paese delle spintarelle e degli amici degli amici. Che la meritocrazia si fotta!

Simone

Mi trovo d’accordo con voi, oggigiorno la cultura musicale lascia il passo alla televisione e a critici di tutto, fuorché di musica. Si cerca il bel viso prima della bella voce e del talento. Hive Music nasce proprio per dar spazio a chi è meritevole, e sebbene le mie orecchie e la mia esperienza non siano la “Bibbia della Musica”, di certo sanno scovare un talento nelle viuzze secondarie a luci spente, accanto al circo illuminato dei talent show. Che ne pensate a proposito, del progetto Hive Music?

BOB

Veniamo da una realtà locale in cui le possibilità di suonare dal vivo sono minime, se non nulle. Dare l’opportunità ad una band emergente di suonare e fare esperienza in posti nuovi, di fronte ad un pubblico nuovo e diverso dal solito, è di fondamentale importanza. La crescita di un gruppo avviene anche e soprattutto attraverso la fase live, in cui noi crediamo moltissimo.

Con le tecnologie odierne tutti sono in grado di realizzare anche a casa ottimi dischi, ma il live è un’altra storia. Qui si vedono gli attributi. Partecipare agli eventi di Hive Music sarebbe per noi un piacere ed una grande opportunità di crescita, così come crediamo lo sarebbe per molti altri gruppi emergenti.

Simone

Mi fa molto piacere che la pensiate così, c’è qualcosa che vorreste inserire in questo progetto? Qualche consiglio?

BOB

Lo sforzo che Hive Music e tutta la redazione sta compiendo per dare visibilità a band ed artisti emergenti è già incredibile dal nostro punto di vista. Difficile capire come migliorare e cosa apportare in più. Un’idea interessante potrebbe essere quella di attivare una rete di locali sparsi nella nostra penisola in modo che le varie band, iscrivendosi al portale di Hive Music, possano cercare e scambiarsi contatti e serate.

Simone

Grazie dell’ottimo consiglio, una rete di locali “di fiducia”, in cui far esibire le band che abbiamo recensito è l’obiettivo che ci siamo prefissi per il territorio campano, ma non vediamo l’ora di poterlo estendere a tutta Italia!

A questo punto ragazzi non posso che ringraziarvi per il tempo prestatoci e per le belle parole spese, ma ora mi riservo qualche riga per parlare del vostro ultimo lavoro in studio!

Recensione

Il trio toscano “BOB” nasce nel 2012 dalle ceneri della progressive band “Labirinto di Specchi”, amplificando la matrice più grezza ed energica del sound tenuta in sordina durante le sessioni della prima band.

Il progetto debutta ufficialmente nel 2016 con il primo LP auto-prodotto dal titolo “All’ombra della Vergogna”, disco caratterizzato da sonorità rock con cupe trame stoner-grunge e barlumi di psichedelia.  Attualmente sono al lavoro per il secondo LP con la formazione:

La Band
  • Luca CrezziniChitarra e Voce
  • Filippo MenconiBasso
  • Raffaele CrezziniBatteria
All'ombra della Vergogna

Ascoltandoli la prima cosa che vi arriverà alle orecchie sarà il suono delle chitarre e il serrato ritmo della batteria, poi subentrerà la voce.

Sentire queste sonorità così dure abbinate alla lingua italiana, non è cosa da tutti i giorni. I testi non sono scontati o banali, di certo si sente che la band ha molto da costruire ancora, ma la base musicale è solida.

Ho apprezzato di BOB quella vena confidenziale che adotta con l’ascoltatore, quel sentore di sincerità nelle sue parole e nel sound, che arriva diretto. È un gruppo a cui va data l’opportunità di essere ascoltato.

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