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Intro

Benvenuti ascoltatori a questo nuovo appuntamento della rubrica “Rising Stars”, dove gli artisti emergenti possono dar voce al loro sound. Oggi voglio raccontarvi Ceppe, un artista campano che con la musica “ci gioca”. Se pensate che non mi sia spiegato bene, o stia folleggiando, allora continuate a leggere!

Simone

Ciao Ceppe e benvenuto, mi sono imbattuto nei tuoi ultimi due album pochi giorni fa e sono rimasto colpito da quello che ho ascoltato. Qualcosa di realmente diverso da ciò che ascolto di solito. Mi sono quindi incuriosito e vorrei che raccontassi ai lettori come è nato Ceppe.

Ceppe

Buongiorno Simone e a tutti i lettori, in realtà Ceppe non è nato, Ceppe è come se ci fosse sempre stato. Sembra una frase fatta ma è così, sarebbe impossibile per me stabilire una data di inizio.

Portare Ceppe in live non è stato altro che concretizzare un percorso musicale che dura da sempre, confezionandolo per farlo uscire dalla mia testa e poter raggiungere più persone possibili. Andrea era il mio maestro di batteria, perché perlopiù sono un batterista; Sara invece l’ho conosciuta per caso, fortunatamente direi!

Simone

Perché avete scelto di suonare questo genere musicale?

Ceppe

Quale genere musicale?

Simone

Ehm…si, in effetti… parlare di genere musicale potrebbe essere del tutto fuori luogo. Diciamo allora: cosa ti attrae di questo sound così particolare? Hai tratto ispirazione da qualcosa per essere riuscito a renderlo così unico?

Ceppe

Mi piace poter mettere nelle mie tracce tutto ciò che mi viene in mente, mi piace il fatto che Numeri Primi” sia in italiano e More Than A Ring” in inglese, mi piace che in “Shadow Bathing” ci siano versi di animali e rumori, mi piacciono le voci campionate. Credo abbia ragione Giorgio Moroder quando dice che non ci sono preconcetti o schemi, puoi fare quello che vuoi, nessuno può dirti cosa fare. Parlando di artisti invece… più di tutti i Beatles, ma forse è anche inutile dirlo.

Simone

I tuoi brani sono in effetti un insieme di suoni, potremmo dire che ogni canzone è una “ricetta ben cucinata”. Ma questa alchimia di sapori deve pur venire fuori in qualche modo, vista l’originalità dei tuoi brani mi chiedo come.

Ceppe

Le canzoni vengono create interamente da me (solitamente prendo spunto da un motivetto che ho in testa e che mi registro in una nota vocale).

Andrea riproduce, o meglio performa le mie linee di drum machine come meglio crede, personalizzandole quanto vuole e Sara ci scrive un testo chiedendomi a cosa pensavo quando ho composto la traccia. Dico sempre ai ragazzi di poter fare TUTTO quello che vogliono in qualsiasi momento, basta che rispettano i momenti, le dinamiche e le pause delle canzoni.

Simone

Con tutta questa libertà ci si aspetterebbe un gran caos, cosa che invece non accade. Siete davvero bravi in quello che fate. Ma a proposito di caos, parlando di artisti emergenti, tu ci sei proprio dentro. Cosa pensi delle altre band emergenti e del panorama musicale di questo periodo? C’è spazio per nuovi artisti oggi?

Ceppe

È difficile emergerte, oggi devi incuriosire. Non c’è quasi più nessuno disposto a darti fiducia, solo se “funzioni” ti chiamano. Ma come si fa a “funzionare”?

Ceppe ne è la prova evidente; i locali esitano a concedermi una data, chissà forse non convinti dalla confusionaria attività social che appositamente svolgo sul web. Tuttavia ti assicuro che restano esterrefatti dal live.

Curiosità

Ceppe è molto impegnato anche nella produzione di video e spot autoreferenziali che vengono in genere trasmessi durante il live (che diventa un vero e proprio varietà televisivo: vedere per credere).

Simone

Ci credo, ascoltando i tuoi ultimi due album mi sono immaginato l’atmosfera che potesse crearsi dal vivo! In questo momento ti sto intervistando per Hive Music, un progetto che vuole valorizzare la musica sul territorio, regione per regione, organizzando eventi che possano far esibire gli artisti senza sostenere costi esosi, e allo stesso tempo far guadagnare il proprietario del locale che ospita l’evento, rimettendo in moto l’economia. Cosa ne pensi di questo progetto? Vorresti partecipare ai nostri eventi?

Ceppe

Scherzi? Mi avevi convinto anche dopo le prime due righe, non c’era bisogno di leggere tutta la domanda per dirti che è un progetto bellissimo e che noi tutti Ceppe vogliamo farne parte!

Simone

Mi fa molto piacere sentirtelo dire, cosa aggiungeresti a questo progetto? Come pensi che potrebbe ulteriormente migliorare?

Ceppe

Bisogna soltanto proseguire per questa strada. Ci stanno contattando delle pagine simili ad Hive chiedendoci il like alla pagina con un messaggio di spam. Angelo ed Elvira sono venuti personalmente a conoscerci a Scafati al nostro primo live, that’s the way!

Simone

Sono contento del tuo entusiasmo e della tua reazione al nostro lavoro! Ti faccio un grande in bocca al lupo e ora parliamo del tuo album!

Recensione

Ceppe nasce come gruppo nel 2017, con l’attuale formazione:

Formazione
  • CeppeSynth
  • Andrea De FazioBatteria
  • Sara VanderwertVoce
Numeri Primi

Il gruppo ha inciso due album (che potrete trovare su Spotify in primis, e su tante altre piattaforme digitali) i cui nomi sono: “Numeri Primi” e “The Teeny Tiny Boy Show”.

Ho iniziato l’ascolto di Ceppe su suggerimento di un collega, e sono rimasto davvero colpito dalle sonorità generate. In entrambi gli album i brani sono complessi e ricchi di sfaccettature. In “Numeri Primi”, che è anche la title track dell’album, si parte con sonorità digitali che emulano il ritmo di una batteria, ma picchiettano le casse a ritmi regolari rilasciando suoni contrastanti, sembra che a tratti si stia martellando un piccolo tamburo, poi una superficie lignea per poi tornare ai piatti della batteria, non bastasse questa esile orchestra viene d’un tratto completamente cancellata da quello che sembra uno xilofono elettronico. Il bello viene subito dopo, quando questi due ritmi apparentemente opposti tornano a fondersi, esaltando la voce limpida della cantante che compare dopo pochi secondi.

Vogliamo invece parlare di “More than a ring”? Altro brano che è una title track, e che ci propone un ticchettare d’orologio accompagnato a dolci note prima, al Flauto di Pan poi, senza mai lasciare quella sensazione di elettronico.

Ceppe ha un modo tutto suo di concepire la musica, nei suoi brani ascolterete a volte versi d’animali, altre risa di bambini, altre ancora onde digitali vi prenderanno e si scioglieranno nella dolce voce della cantante. Ogni brano è unico seppur riconoscibile come una sua creazione. Se volete aprirvi a qualcosa di nuovo, di unico, Ceppe è la scelta giusta.

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