ANNA OX, una zattera in mare aperto

Ci sono band che proprio non riescono a indossare lo stesso abito, e sentono l’esigenza di rivoltare l’armadio ad ogni nuova uscita, a partire dal nome. E’ il caso dei lombardi ANNA OX, che cambiano look per l’ennesima volta in occasione dell’uscita – prevista per il 1 Marzo – dell’album Black Air Falcon Drive. Gli ANNA OX suonano insieme da circa dieci anni, nel corso dei quali hanno inciso tre dischi, uno nel 2014 come GIOACCARDO e intitolato Charles, e due come ELK, per l’esattezza World nel 2015 e Ultrafun Sword nel 2016. Album portati in giro in Italia e in Europa. Quartetto composto da Guido Ghilardi (basso), Alessandro Carnevale (chitarra), Giovanni Graziano (chitarra) e Andrea Ganimede (batteria), gli ANNA OX hanno registrato questo loro nuovo lavoro presso lo studio Laroom di Vigevano. Il mix è di Pietro Ferrari, mentre il master è affidato a Davide Lasala. Una produzione che si discosta per certi versi dalle passate, sposando il consueto armamentario post-rock e arricchendolo di inserti elettronici, trovate bizzarre dislocate con opportuna maestria e senza fare troppo “rumore”. C’è finanche del buon rap. Il disco, infatti, è stato anticipato dal singolo FUCSITE – disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 25 gennaio – uno strumentale piaciuto al rapper californiano Adam Vida, il quale non ci ha pensato due volte e ha voluto incidere una parte vocale, dando vita a un intarsio ben riuscito.

Ovviamente, ciò che giunge all’orecchio non è affatto fresco oppure insolito. Bisogna precisarlo: si tratta di un ibrido ben gestito di soluzioni alla Mogwai distese sopra un piano armonico che sembra tendere verso l’orizzonte, fino a disperdersi nel vuoto. Una distensione permanente, con gli arpeggi e i beat morbidissimi a cullare l’ascoltatore, conducendolo verso un imprecisato atollo. Un approccio del resto sincero, scevro da presunzioni, come ben espongono le loro stesse parole circa la genesi del primo singolo, scelto anche come brano d’apertura del disco:

E’ il primo pezzo che abbiamo scritto, un pezzo che amiamo molto, impreziosito da una cifra stilistica ed emotiva di un artista intensissimo. Ci auguriamo che il mondo scaturito da questo incontro possa in qualche modo non lasciarvi indifferenti.

Certo, i fantasmi di Explosions In The Sky e tutto il catalogo di etichette storiche del “genere” come Temporary, Constellation e Bella Union, sono costantemente dietro l’angolo e a loro modo pesano. Ma c’è una quietudine ben circoscritta nei sette movimenti di Black Air Falcon Dive, unita a una vocazione elettronica a cavallo tra idm ed exotica – vedi la conclusiva LADY ISABEL – che, al netto degli opportuni rimandi, induce a una valutazione più attenta. Un giudizio che non può assestarsi solo al rimando di turno, e che mira a scavare in profondità. Spunta, tra una carezza acustica vagamente distorta e l’altra, finanche un certo dinamismo, con tanto di metronomo guida posto in attacco, prima che un sensuale arpeggio alzi l’asticella e guidi le singole parti verso una dolce ripartenza con cassa dritta appena abbozzata e da tappeto ritmico (GUILE). Ebbene, provate a immaginare i primi Motel Connection che suonano assieme ai Disco Inferno, oppure dei Mokadelic meno epici, e avrete un’idea del sound targato ANNA OX. Un nome, per giunta, palesemente ispirato alla celebre cantante barese, interprete de Un’emozione da poco, È tutto un attimo, Donna con te, e Quando nasce un amore. Un gancio francamente difficile da inquadrare, parimenti curioso.

Non avranno gli altarini acchittati da flotte di esperti social e marketing 3.0, e non saranno di certo all’ultimo grido, ma gli ANNA OX sono talmente distanti dagli umori odierni e dal chiasso digitale, da risultare addirittura coraggiosi, sinceri e intraprendenti. Qualità sempre più rare nel grande oceano della musica popular “alternativa”.

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