Johnny Burnette

Considerata da molti come la più grande formazione di rockabilly di sempre, Johnny Burnette & The Rock ‘n Roll Trio nacque dalla comune passione per la musica dei fratelli Johnny e Dorsey Burnette.

Coetaneo di Elvis Presley (con il quale frequentò la stessa scuola), Johnny Burnette nacque a Memphis il 25 marzo del 1934. Dopo aver completato gli studi, per un breve periodo, seguendo l’esempio del fratello Dorsey (di due anni più vecchio), pensò di diventare un pugile professionista, accantonando l’idea appena dopo il suo primo incontro. Lavorò, quindi, come marinaio sulle chiatte che solcavano il fiume Mississippi, ma nel 1952 capì che non era quello il suo destino.

Convinse, così, il fratello e l’amico David Paul Burlison a tentare l’avventura nel campo musicale. I tre formarono i Rhythm Rangers, una formazione che rifinì uno stile country caratterizzato da pronunciati accenti ritmici. Trasferitisi a New York, i Rhythm Rangers entrarono in contatto con il talent scout Ted Mack, partecipando al suo talent show televisivo, il Ted Mack Amateur Hour, che andava in onda fin dal 1948. Avendo superato l’audizione, i tre ebbero l’opportunità di partecipare al programma per tre settimane di fila tra l’aprile e il maggio del 1956. Grazie a quell’esperienza, riuscirono anche a trovarsi un manager, Henry Jerome, che nel giro di poco tempo li mise in contatto con la Coral Records (una sussidiaria della Decca), che la spuntò sulla Capitol perché offriva più libertà sulla scelta del materiale da registrare. Assunto il nuovo nome di Rock and Roll Trio, Johnny (voce e chitarra acustica), Dorsey (basso) e Burlison (chitarra solista) presero a bordo il batterista Tony Austin, rilasciando, nel novembre del 1955, il singolo, “Tear It Up”, un rockabilly chiaramente destinato alle sale da ballo, accompagnato sul retro da una “You’re Undecided” che offriva una variante “lenta” del rock’n’roll.

L’ingresso tra i grandi del rockabilly avvenne, in ogni caso, con la pubblicazione, nell’ottobre del 1956, di “The Train Kept A-Rollin‘”, un brano (scritto nel 1951 da Tiny Bradshaw, che lo aveva arrangiato come un blues cadenzato) caratterizzato da sguaiati acuti vocali e da una potente distorsione chitarristica che in seguito sarebbe diventata famosa con il nome di «fuzz». Burlison ricorderà che quella distorsione (che, in precedenza, era stata già usata da chitarristi blues quali Willie Johnson e Pat Hare) era comparsa per la prima volta durante un’esibizione dal vivo a Cleveland, nell’Ohio, alla fine della quale aveva notato che una valvola del suo amplificatore Fender Deluxe si era allentata, probabilmente a causa di un trasporto non proprio ottimale. La cosa, comunque, non gli dispiacque e, dopo aver imparato a gestire il suono distorto (che contraddistingue anche il lato B del singolo, “Honey Hush”, brano scritto nel 1953 dal bluesman Big Joe Turner), ne fece un marchio di fabbrica.

I caught a train
I met a dame
She was a hepster
And a real gone dame
She was pretty
From New York City
And we trucked on down that old fair lane
With a heave and a ho
Well I just couldn’t let her go

Destinato a diventare uno dei brani più influenti della sua epoca, “The Train Kept A-Rollin‘” non vendette moltissimo, anche a causa della scarsa efficienza della Coral nel promuovere la musica rockabilly.

In quello stesso 1956 fu pubblicato anche il primo LP della band (in cui nel frattempo era entrato il batterista Buddy Harman Jr.), semplicemente chiamato Johnny Burnette and the Rock ‘n Roll Trio. Oltre a raccogliere i pezzi forti già pubblicati su singolo, il disco regala altri numeri di ruvido rockabilly (“Lonesome Train (On a Lonesome Track)“, “Rock Billy Boogie“, la spagnoleggiante “Lonesome Tears in My Eyes“, “Your Baby Blue Eyes”, “Drinkin’ Wine, Spo-Dee-O-Dee, Drinkin’ Wine“) e qualche ballata in cui emergono memorie country (“I Just Found Out”) o retaggi sentimentali (“Chains Of Love”, “I Love You So”).

Nonostante la partecipazione ad alcuni programmi molto popolari (American Bandstand, Tonight Show, Kraft Music Hall) e al film Rock, Rock, Rock di Will Price (la band vi suona “Lonesome Train (On A Lonesome Track)“), il successo non arrise a Johnny e ai suoi, cosa che, con l’avvento del 1957, causò l’abbandono delle sonorità del rockabilly a favore di un sound rhythm and blues meno dirompente.

Dorsey, però, si era nel frattempo fatto da parte, in disaccordo con il fratello sul nome della band, in cui il nome di Johnny era in evidenza rispetto al suo. Così, Johnny fu costretto a reclutare un nuovo bassista, trovando la persona giusta in Johnny Black, fratello di quel Bill che era diventato famoso suonando con Elvis Presley. La nuova fase non produsse comunque risultati degni di nota, tanto che, nel giro di qualche mese, Johnny tentò una nuova avventura in terra californiana.

Per un caso fortuito, insieme al ritrovato fratello Dorsey, riuscì a entrare in contatto con Ricky Nelson, che all’epoca stava emergendo nel mondo della discografia come uno dei primi teen idol. Per quest’ultimo, i due scrissero alcuni brani di effervescente rock’n’roll: “Waitin’ In School”, “Believe What You Say”, “It’s Late”, “Just a Little Too Much“. Sulla scorta degli ottimi risultati ottenuti, i due fratelli furono messi sotto contratto dalla Imperial Records, etichetta per la quale uscì, a nome Burnette Brothers, un solo, fallimentare singolo (“Warm Love” / “My Honey”).

All’inizio degli anni Sessanta, i due, adottato lo pseudonimo di The Texans, registrarono alcuni strumentali d’impronta hillbilly/country. Nel frattempo, Johnny, ottenuto un contratto da solista con la Liberty Records, avviò una carriera in cui ballate melodiche e musica country andavano spesso a braccetto. Ne nacquero dischi tutt’altro che memorabili, ma baciati da notevoli riscontri commerciali, anche grazie alla spinta di singoli quali “Dreamin’/ Cincinnati Fireball” (suo primo singolo a raggiungere un successo nazionale) e “You’re Sixteen / I Beg Your Pardon”, entrambi pubblicati nel 1960.

Dopo i buonissimi risultati ottenuti anche da “Little Boy Sad” e da “God Country And My Baby”, nel 1962 il nostro volò in Inghilterra per una serie di concerti con Gary U.S. Bonds e Gene McDaniels. Dopo aver pubblicato altri singoli, decise di fondare un’etichetta discografica tutta sua, chiamata inizialmente Sahara e, quindi, Magic Lamp. Mentre pensava a come rigenerare la sua creatività, nel 1964, morì annegato durante una gara di pesca sul lago Clear, nel nord della California. Aveva trent’anni.

Discografia Consigliata

The Complete Coral Rock ‘n Roll Trio Recordings (2004, compilation)

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